Mod. Organizzativo 231 Preparazione Pratiche
Certificazione di un sistema di gestione per prevenire i reati cui consegue la responsabilità amministrativa degli enti collettivi (ex D. Lgs. 231/2001).
Negli ultimi anni in tema di Corporate Governance si è assistito a grandi innovazioni, prima tra tutte, l’introduzione nell’ordinamento giuridico italiano della Responsabilità Amministrativa degli enti collettivi, con o senza personalità giuridica, con il D. Lgs. 231/2001, in vigore dal 4 luglio 2001.
Gravi sanzioni, interdittive e/o pecuniarie, sono poste a carico di organizzazioni, quale conseguenza di determinati reati commessi da un proprio amministratore, dirigente, dipendente od anche terzo mandatario. Sulle organizzazioni grava pertanto il rischio di dover eventualmente rispondere, davanti al giudice penale, per una corposa casistica di reati che possono essere compiuti nel suo interesse ed a suo vantaggio da qualunque soggetto facente parte della propria struttura.
Le fattispecie di reato attualmente rilevanti (anche in ipotesi tentata, salvo quanto previsto al comma 2 dell’articolo 26 del citato decreto) ai fini della possibile Responsabilità Amministrativa dell’ente, sono raggruppabili in sette categorie:
– delitti contro la pubblica amministrazione (artt. 24 e 25);
– delitti contro la fede pubblica (art. 25-bis);
– reati societari (art. 25-ter);
– delitti in materia di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico (art. 25-quater);
– pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili (art. 25-quater 1);
– delitti contro la personalità individuale (art. 25-quinquies);
– abusi di mercato (art. 25-sexies).
Recentemente, con la legge 16 marzo 2006 n. 146, anche i reati transnazionali sono entrati a far parte del D. Lgs. 231/2001.
Al fine di moderare sensibilmente il rischio di incorrere in tali provvedimenti sanzionatori, e comunque di annullare le possibili conseguenze in pregiudizio derivanti da condotte individuali illecite, le organizzazioni hanno facoltà di precostituirsi una circostanza esimente prevista dalla legge attraverso l’adozione di un apposito Sistema di Gestione denominato “Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo”.
L’ente certificatore ha avviato l’attività di verifica di terza parte e di certificazione dei Modelli Organizzativi previsti dal D. Lgs. 231/2001. Attività di certificazione del sistema di gestione per prevenire i reati cui consegue la responsabilità amministrativa consiste nel certificare, secondo la procedura comunemente usata, la conformità del Sistema di gestione aziendale, precedentemente già attuato, alle specifiche di un disciplinare, analizzato e trovato conforme dallo stesso ente certificante o da un soggetto particolarmente autorevole in materia.
La certificazione può essere, oltre ad uno mezzo per attestare la propria conformità, anche un utile strumento per il controllo dei propri fornitori, in quanto il mantenimento o meno della certificazione può essere un chiaro sintomo di un problema organizzativo/procedurale che può avere conseguenze che si riversano sulla propria organizzazione.
In questi casi, soprattutto se si hanno contatti con la Pubblica Amministrazione e si rischia di incorrere in sanzioni interdittive, la certificazione rilasciata dall’ente certificatore può servire effettivamente come deterrente al compimento di atti illeciti e come meccanismo di controllo dei fornitori stessi, soprattutto in virtù del fatto che tale servizio viene svolto da un ente terzo indipendente, dotato dei requisiti professionali necessari a svolgere audit sul Sistema di gestione per prevenire i reati cui consegue la responsabilità amministrativa degli enti collettivi.
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